gli inizi del novencento il barone La Lumia, proprietario di ricchi agrumeti all’ombra dei Templi, lasciò – come all’uso dell’epoca – un appezzamento di terra al suo cocchiere, il Sig. Spina, quale liquidazione per i suoi servizi. Quest’ultimo così vi fondò la propria Dimora, costruita tradizionalmente in conci di tufo, la stessa pietra “giallastra” usata per la costruzione dei Templi. Intorno agli anni quaranta uno dei figli, importante chef della scuola di Sorrento, riconvertì il caseggiato in un ristorante. Per l’ubicazione e l’arte culinaria espressa, esso divenne meta di frequentazioni altolocate, ufficiali americani, attori, ospiti illustri della Città di Agrigento, ecc. Di quest’epoca rimangono ancora oggi degli affettuosi ricordi di alcuni anziani agrigentini che chiedono di visitare la Dimora dei Templi per risvegliare le sensazioni di un tempo passato.